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Commodore 64: una consolle che voleva essere un computer.

Chi, fra coloro che hanno superato gli anta può dire di non aver avuto a che fare con lui, la consolle degli anni ’80 per eccellenza: sua maestà il Commodore 64?
Solo a pronunciare il suo nome mi spunta la lacrimuccia nostalgica…

Ero un ragazzino e io e mio fratello cominciammo a mettere da parte i soldi per poter ambire al tanto desiderato Commodore. Non passava una festa, un anniversario, una festività qualunque che non cogliessimo l’occasione per rimpinguare il salvadanaio in attesa del grande giorno.

Ma dovemmo attendere tanto, perchè la mitica consolle aveva un costo che si aggirava attorno alle vecchie 300.000 lire, una cifra non certo banale per un ragazzino…

Finalmente il grande giorno arrivò. Io, mio fratello e mio padre andammo in un negozio che vendeva pc e acquistammo il desiderato oggetto. Ricordo ancora quando arrivammo a casa ed aprimmo lo scatolo: un’ingombrante tastiera, il lettore delle cassette, l’alimentatore, i cavetti da collegare dietro la televisione, il joystick… Il negoziante ci aveva fatto un regalo: due cassette in omaggio: Tennis e Moto GP due giochi che ci avrebbero fatto compagnia per tanti pomeriggi…

Montammo la consolle e, all’accensione, l’indimenticabile schermata azzurra, la scritta READY ed il cursore quadrato che lampeggiava… Quell’innocuo accendersi e spegnersi era qualcosa di più… Era un messaggio subliminale, quasi erotico… Diceva: sono pronto, ti sto aspettando, fai di me ciò che vuoi…

Ma non erano tante le cose che potevi fare… Il linguaggio BASIC, ti permetteva di usare pochi semplici comandi, paroline che avremmo imparato presto ad usare. Volevi giocare con qualche videogioco (parola troppo, ma troppo grossa in relazione ai videogiochi attuali)? Ti bastava digitare LOAD e poi premere il tasto RETURN (l’attuale Invio). Ecco che compariva la famosa dicitura PRESS PLAY ON TAPE! La macchina stava interagendo con te. Ti stava chiedendo di azionare il lettore a cassette!
Iniziava il caricamento. Qualche secondo ancora e sarebbe apparsa la dicitura FOUND “nomegioco”, e premendo nuovamente RETURN sarebbe ripreso il caricamento.

Quelli che seguivano erano i secondi interminabili (parecchi secondi…) che ti separavano dal gioco tanto atteso. Lo schermo si riempiva di tante linee colorate (equivalenti all’attuale icona del loading) che rendevano l’attesa meno monotona.

Finalmente si poteva giocare! (non mi dilungo sulle imprecazioni quando, dopo tanto attendere il gioco non funzionava e con un piccolo giravite tentavamo di allineare la testina per permettere al gioco di caricarsi…).

Sorvolo sulla qualità dei giochi, la risoluzione dello schermo e la giocabilità… Rischierei di rovinare la poesia di quei momenti. Potrei scrivere un post elencando tutti i loro nomi che ho ben impressi nella mente, ma i più giovani storcerebbero il naso al solo sentirli nominare.

Porterò nel cuore il ricordo del mio c64: una consolle che voleva essere un computer.

Ma questi sono ricordi ormai lontani. Bisogna custodirli gelosamente e ripartire resettando tutto.
Proprio come accadeva quando il C64 faceva le bizze… Bastava resettare! Come?
SYS 64738… chi lo può dimenticare?

PS. Questo post è vietato a chi ha meno di 40 anni dato che lo troverebbe insignificante. Gli altri si uniscano a me in un minuto di raccoglimento in ricordo del compianto Commodore. :o))))

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