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Maledette equazioni

Katia guardava nervosamente il foglio davanti a se.
Se c’era una cosa che proprio non riusciva a capire, queste erano proprio le equazioni di secondo grado. Aveva studiato, sofferto sui libri ma proprio non riusciva ad amarle.

Durante il rientro pomeridiano a scuola, si sedeva sempre al solito banco e cercava di concentrarsi su quel compito per lei impossibile da risolvere. Da due settimane la professoressa non spiegava altro se non queste odiosissime equazioni.

Guardava fuori dalla finestra dell’aula in cerca di distrazioni: i frequentatori del bar all’angolo della strada, il venditore di frutta e verdura, il continuo, incessante via vai di auto…

<<Hai bisogno di aiuto, vero?>> esclamò Enrico passandole accanto. <<Se mi dai un bacio te la risolvo io!>> aggiunse, allontanandosi sorridendo. Katia lo guardò con sufficienza.

Enrico era il ragazzo più bravo della classe. Corporatura robusta, rotondi occhialoni da secchione, ed un modo di fare che non ti rende certo il più simpatico della classe. Faceva sempre così, sempre la solita battuta ed in cambio otteneva da Katia sempre la medesima risposta… il medesimo rifiuto.

Katia continuò a cercare distrazioni fuori dalla stanza, dalla stessa finestra che la collegava al mondo lì fuori: la signora con il piccolo cagnolino che quotidianamente, a quell’ora, faceva la solita passeggiata, un anziano seduto sulla panchina e, poco più in la, una coppia di fidanzati. Li guardava scambiarsi effusioni, sguardi, baci e carezze.
Sospirò.
Chi, a quell’età, non sogna il principe azzurro? Chi non fantastica sognando scene romantiche strappalacrime?

Ma la realtà che aveva davanti, non aveva le fattezze di un bel giovanotto dagli occhi azzurri…
Dinnanzi a lei lo stesso foglio bianco con numeri e incognite da risolvere…

<<Senti, Enrico vieni un pò qui…>> esclamò con voce decisa Katia. Il ragazzone con i rotondi occhialoni fu presto da lei. La ragazza gli si avvicinò, all’improvviso, e gli diede un bacio.
Enrico non poteva credere che stesse accadendo davvero.
Katia lo allontanò ed esclamò: <<adesso puoi andare!>>. Enrico ubbidì perplesso.

Non aveva bisogno di lui! Già, proprio quel giorno Katia era riuscita a risolvere l’equazione a due variabili: X=32, Y=-2
Aveva controllato più volte il quesito sul foglio e questa volta era proprio riuscita a risolverlo da sola, senza il ricatto di Enrico.

Ma la scena dei due innamorati osservati dalla finestra le aveva fatto improvvisamente venire voglia di un bacio. Un semplice bacio… Più semplice di quelle maledette equazioni!

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