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Isabel e lo specchio.

Isabel guardava la sua immagine riflessa sul grande specchio con la cornice in mogano.
Le piaceva guardarsi.
Amava scrutare ogni centimetro della figura che aveva davanti a se: il corpo esile coperto da una vestaglia bianca di seta, i capelli neri a caschetto che la rendevano intrigante e gli occhi neri e vispi che erano la chiave d’accesso alla sua anima, scrutata solo dai pochi fortunati che avevano saputo leggerne la profondità.
Isabel, vanitosa, con leggeri movimenti del capo, si lasciava andare a svariate pose, ogni tanto condite da smorfie divertenti. Poi tornava per un’attimo bambina, subito dopo seria, e poi nuovamente sexy ed intrigante.

La luce che che filtrava dalla finestra inondava di calore la bianca vestaglia e lei, come una diva del cinema, si lasciava cullare dai raggi del sole improvvisando, ogni tanto, qualche passo di danza.
Amava la danza, più di ogni altra cosa.
Era stata ballerina, da giovane. Fin da piccola si lasciava rapire dalla musica ed il suo corpo disegnava armonie che lasciavano senza fiato chi aveva la fortuna di ammirarla. La danza divenne la sua vita!

Era bella Isabel! E quando l’adolescenza lasciò spazio alle sue forme di donna, lo divenne ancora di più.
Anche Alan non potè resistere alla sua bellezza. Un ragazzo solare, poco più grande di lei, con la stessa passione per il ballo.
I due si amarono alla follia.
Un amore senza limiti, incondizionato.

Isabel si lasciò sopraffare dall’amore come mai aveva fatto. Un sentimento a cui si concesse completamente. Un amore che sarebbe stato per sempre e che invece cessò in una fredda mattina di novembre.
Non fu facile leggere i messaggi dell’amante di lui, maldestramente nascosti tra le carte del suo ufficio.
Fu un colpo al cuore scoprire che il suo Alan non era solo “suo"…
Pianse Isabel.
Pianse per mesi, sola.
Ogni tanto si guardava sul grande specchio con la cornice in mogano e restava, immobile, a fissarsi. Non vedeva più la luce che aveva tante volte scorto. Lo sguardo riflesso era quello di una donna che aveva dato tutta se stessa a chi non avrebbe dovuto meritare tale privilegio.
Non fu facile tornare a vivere.
Tagliò i suoi lunghi capelli neri. Non voleva più essere quella di un tempo…
Anche il suo cuore non fu più lo stesso. Giurò che non si sarebbe mai più innamorata di un uomo: non avrebbe più concesso a nessuno di ferirla.

I raggi del sole, impertinenti, mettevano in evidenza il suo minuto corpo, mentre Isabel si lasciava andare ad un sorriso dopo aver ammirato se stessa in quel freddo specchio.

La sua danza venne interrotta dal suono del campanello. <<Sali, primo piano!>> disse lei dopo aver risposto. Era il secondo cliente della mattinata. Vendere il suo corpo a pagamento, a fugaci amanti, era l’unica forma di contatto che avrebbe accettato verso un uomo.
<<Sei bellissima!>> esclamò eccitato lo sconosciuto amante.
Lei prese dalla mano dell’uomo le banconote accartocciate e le poggiò sul comò.

Mentre l’amante l’aspettava già sul letto, lei fece scivolare la leggera vestaglia, diede un compiaciuto sguardo alla sua immagine riflessa sul grande specchio con la cornice in mogano, e con un leggero passo di danza concesse il suo corpo all’ospite.
Il suo cuore, quello no! Quello lo aveva già dato via. Per sempre.

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